Il primo distillato di contrabbando di fatto, e ribelle nello spirito , fu sicuramente la grappa.
La grappa nasce dagli scarti della vendemmia, distillando la vinaccia che veniva data in pagamento ai braccianti perché ne ottenessero un leggero vinello dilavando le vinacce con acqua calda. Ma l’intelligenza contadina scoprì che con questa materia prima meno nobile del vino si poteva ottenere dell’alcol ancora più profumato e forte.
Per secoli i contadini nascosero la loro scoperta distillando nelle notti nebbiose, vicino ai forni del pane o alla peggio nelle stalle, per coprire il fumo dell’alambicco ed i profumi dell’alcol.
Per questo motivo non ci furono documenti sulla grappa, a differenza di altri alcolici più blasonati, nati fra le mura conventuali o nelle ville nobiliari.
In Italia, la tradizione fu essenzialmente tramandata per via orale per fare in modo che i padroni non scoprissero il segreto nascosto nella vinaccia, per non essere privati anche dello scarto, per non dover subire nuove tasse.
Ma questa tradizione che sembrava andata perduta con le nuove mode e le nuove tendenze della distillazione potrebbe oggi rivivere…
La cascina Levi, ultimo alambicco a fuoco diretto piemontese